Archivio dell'autore Andrea Laruffa

PIOBESI: “Santa Maura, ritorna la festa patronale”

Dal 31-07-2020 al 04-08-2020 tra le vie piobesine si accenderanno le luci nella festa patronale dedicata a Santa Maura. All’interno della programmazione svariate attività: luna park, gara di pesca sportiva e serate enogastronomiche.

NONE: “Libera uscita in concerto”

Venerdì 31-07-2020 ore 21.45 concerto acustico della Liga tribute show “Libera uscita” al Cafè Cavour di piazza Cavour 10.

CANDIOLO: “Cinema d’estate”

Al via una serie di proiezioni cinematografiche all’aperto in piazza Sella organizzate dalle Pro Loco locale.

Programmazione:

Venerdì 31-07-2020 ore 21.00 “Oceania”

Sabato 01-08-2020 ore 21.00 “Footloose”

Domenica 02-08-2020 ore 21.00 “Poli opposti”

Ingresso libero fino ad esaurimento posti a sedere.

CANDIOLO: “Presentazione nuova stagione sportiva Asd Candiolo”

Venerdì 17 ore 21,30 all’interno del teatro dei Bottoni del Candiolo Village di via Roma 12 l’Asd Candiolo, affiliata Academy Torino FC, presenterà la sua nuova prossima stagione sportiva 2020-21.

NONE: “La Croce Verde inaugura i nuovi mezzi”

Sabato 18 la Croce Verde nonese inaugurerà tre nuove ambulanze e due automediche. Ritrovo in piazza Cavour dalle ore 16.30 insieme alle consorelle, a seguire inizio della cerimonia e presentazione del nucleo cinofilo Protezione Civile, alle 18.15 Ss. Messa ed alle 19.15 inaugurazione di tutti i nuovi mezzi.

NONE: “Un estate ricca di eventi”

In partenza una serie di eventi musicali ed enogastronomici con le attività commerciali aperte fino alle ore 24. “Estate al centro di None” il titolo dell’iniziativa comunale programmata in cinque serate a partire da questa sera venerdì 17, per poi proseguire con le date del 24 e 31 di luglio, 7 e 14 di agosto. Aree pedonali grazie alla chiusura di piazza Cavour, via Beccaria fino a via Verdi e via Roma. La manifestazione riceverà il prezioso contributo dell’iniziativa “Un pieno per la solidarietà” del nuovo gruppo “Freedom Riders N.one”: raccolta fondi attraverso donazioni simboliche equivalenti alla cifra di un pieno di benzina di una moto risparmiato durante il blocco forzato imposto dall’emergenza sanitaria. Collaborazioni con la Pro Loco locale per la sistemazione di tavoli e panche ed i commercianti con proposte di innumerevoli attrazioni.

PIOBESI: “Letture all’aria aperta”

Sabato 25 luglio ore 10, attività presso il Parco del Castello per i bambini dai 3 ai 6 anni con le letture all’aria aperta insieme ad Eva Gomiero.

Prenotazione obbligatoria, fino ad un massimo di 15 bambini.

Per informazioni ed iscrizioni: 0119657846 – [email protected]

VINOVO: “Mercatino degli hobbisti”

Il Comune di Vinovo in collaborazione con la Pro Loco locale organizza, in occasione della Festa Patronale di San Bartolomeo un mercatino degli hobbisti a partecipazione gratuita in programma domenica 30 agosto 2020.

La domanda di iscrizione dovrà essere inviata entro e non oltre il 23 luglio all’ufficio Manifestazioni al seguente indirizzo:

[email protected].


Il modulo di iscrizione è disponibile sul sito del comune di Vinovo – www.comune.vinovo.to.it

L’INTERVISTA DOPPIA: “Malecorde e Montaldo, tra loro non esistono segreti”

Riusciranno le Malecorde e Paolo Domenico Montaldo a trasformarsi a fasi alterne in intervistatori e intervistati ed a rivelare dettagli ancora sconosciuti ad entrambe le parti?

Montaldo: “Chi erano e cosa facevano le Malecorde prima del 2014, anno di inizio della nostra collaborazione?”

Malecorde: “Siamo un gruppo nato col doppio intento di proporre brani originali e coltivare progetti sulla canzone d’autore, in particolare abbiamo studiato e proposto molte volte il repertorio di De André nei primi anni 2000 quando non era ancora così eseguito. Successivamente abbiamo lavorato molto sulla Resistenza Italiana con pubblicazioni, concerti e spettacoli, oltre a collaborare con molti scrittori nelle presentazioni dei loro libri ed in rappresentazioni teatrali. Prima fra tutte Laura Pariani.”

Montaldo: “Nel vostro repertorio vi sono brani originali, brani di altri cantautori, canzoni popolari, canzoni della Resistenza. Quali sono le differenze emozionali, tecniche e interpretative tra le varie categorie?”

Malecorde: “Direi che la musica e le canzoni in particolare hanno in sé già un loro carattere che spesso va soltanto esplicitato, possiamo dire che le canzoni della Resistenza sono particolarmente emozionanti perché sono collegate ad un periodo storico molto vicino ed allo stesso tempo molto “forte” per il nostro paese. I brani dei cantautori richiedono più studio degli originali in fase di rivisitazione dell’arrangiamento, mentre le canzoni popolari sono più aperte a soluzioni inedite.”

Montaldo: “Nei gruppi musicali spesso accade di litigare per i più svariati motivi. A voi è mai successo e perché? Se non è mai successo, quale il motivo?”

Malecorde: “Noi abbiamo personalità molto differenti e molto spiccate, si potrebbe litigare spessissimo e per ogni cosa. Prevale invece la stima, la coscienza dei propri limiti, pregi ed intelligenza. Ecco, pensiamo che questo gruppo sia un bell’assortimento di persone intelligenti. Non per essere presuntuosi ma il molto tempo trascorso ce ne ha dato consapevolezza. Sappiamo anche divertirci, una delle cose più importanti per stare insieme. Siamo un gruppo anche molto onesto e democratico, un aspetto riconosciuto da molti musicisti che collaborano e hanno collaborato con noi.”

Montaldo: “Cosa direste, sulla base della vostra esperienza e della complessa situazione attuale, ad un gruppo di giovani musicisti in procinto di affrontare il palcoscenico?”

Malecorde: “Direi ai giovani di continuare a suonare in gruppo, anche se la situazione attuale porta a coltivare progetti solisti per molteplici ragioni, non ultime quelle economiche. Fare musica insieme è un esempio di come dovrebbe essere una società. Persone che spendono i loro talenti e la loro intelligenza per raggiungere un obiettivo comune che migliori la loro condizione e quella degli altri. Coscienti che se si fanno bene le cose il risultato che ottiene un gruppo è maggiore della somma dei risultati che potrebbero ottenere i singoli componenti”

Malecorde: “Da dove nasce l’ispirazione per la scrittura di un testo teatrale che si accompagna ai brani musicali?”

Montaldo: “Il motivo è quello di raccontare la storia, magari non tutta la storia, ma il frammento particolare di una storia che ci ha accompagnato e che, in questo caso specifico, ci ha fatto da colonna sonora durante le nostre feste, i nostri primi amori. Certamente un pezzo della nostra vita.”

Malecorde: “Che spazio ha avuto e ha tuttora la musica nella tua vita?”

Montaldo: “Ero un grande consumatore di musica. Ho iniziato da quella classica. Ricordo che il primo ellepi fu la sesta Sinfonia di Beethoven, ma poi la musica ha sempre riempito le mie giornate: dal progressive rock, all’acid rock, Woodstock compreso, a cantautori preferibilmente italiani, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui la musica che ascolto, e che amo, è molto più rarefatta, spesso solo monostrumentale.”

Malecorde: “De André e Gaber: qual è il messaggio più importante di questi due grandi poeti-cantautori da trasmettere a chi li ricorda e soprattutto a chi non li ha mai visti dal vivo?”

Montaldo: “Sono due messaggi completamente diversi nelle modalità, ma uniti da una intensa critica al sistema con una forte sollecitazione a reagire, e a non reagire dicendo – Tanto non serve a niente -. Quello lo lasciamo dire a chi non ha coraggio. Dobbiamo dire che entrambi questi personaggi poeti hanno lasciato impronte musicali che sono inimitabili e che non hanno età.”

Malecorde: “Anni ’60 e anni ’70. Raccontaci un tuo ricordo personale per questi due periodi

Montaldo: “Gli anni ’60 sono stati divertentissimi. A Torino c’erano ancora alcune case bombardate che aspettavano di essere demolite ed erano il campo giochi di noi ragazzotti fra gli otto e i dodici anni che andavamo in questi posti pericolosissimi a cercare qualcosa, un segno, una pentola, un piatto, una scarpa. Erano tesori autentici che raccontavano pezzi di storia umana.”

Foto di Claudio Bonifazio

PIOBESI: “Preferisco Gaber, storie e canzoni”

Uno spettacolo teatral-musicale, realizzato in collaborazione con l’associazione “Gli amici di Fritz”, per ritrovare, tra racconti, ricordi e indimenticabili successi, l’illogica allegria di Giorgio Gaber nelle sue canzoni degli anni ’60. In scena le Malecorde con la voce narrante di Paolo Domenico Montaldo.

Martedì 14 luglio 2020 alle 21.30, va in scena a Piobesi nel Cortile del Palazzo Comunale con ingresso da corso Italia 9.

Ingresso 10€ – gratuito sotto i 10 anni di età

Informazioni e prenotazioni 011.9657846 – [email protected]

Tutti gli spettatori dovranno indossare la mascherina.

VINOVO: “I giovedì con street food e shopping”

Tornano le notti bianche vinovesi. L’associazione Commercianti in collaborazione con il Comune organizzano tutti i giovedì del mese di luglio per le strade di Vinovo Street Food e Shopping con negozi aperti fino alle 23.

VINOVO: “Cinema al parco”

Il Comune di Vinovo in collaborazione con la consulta Giovani “GenerazioneX” organizza una rassegna cinematografica all’aperto presso l’area manifestazioni con orario programmazione fissato per le ore 22 nelle serate del 10-17-24-31 luglio 2020.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazione obbligatoria presso ufficio manifestazioni:

011.9620413 – [email protected]

CASTAGNOLE: “Festa Patronale con il prendi e porta via”

Il 4 e 5 luglio ritorna uno dei più attesti appuntamenti estivi castagnolesi, la “Festa Patronale San Pietro e Paolo” organizzata dalla Pro Loco Castagnole Piemonte.

Una nuova edizione rivisitata ed adattata al contesto sanitario del momento.

Dall’oratorio di via San Giovanni Bosco, in entrambe i giorni dalle ore 19.30 in avanti, la Pro Loco locale distribuirà le caratteristiche prelibatezze in modalità cucina take away, o per ancor meglio dire “Pía e pörta via”.

Menù:
Sabato 04-07-2020 costine e salsiccia
Domenica 05-07-2020 cosciotto al forno

Prenotazioni obbligatorie entro giovedì 02-07-2020 al numero 338.1398560.

Il ricavato delle due serate verrà devoluto in beneficenza.

Nelle piazze il Luna Park regalerà suoni e colori con nuove modalità di utilizzo dei divertimenti sempre nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.

La sicurezza dell’evento sarà garantita grazie alla collaborazione della Polizia Locale e della Protezione Civile Castagnole Piemonte, insieme alla presenza sul territorio della Croce Rossa Italiana Castagnole P.te.

PIOBESI: “Swingin’ Night”

Mercoledì 01-07-2020 ore 21.30 all’interno del cortile del Palazzo comunale di corso Italia 9. La “Swing Band” accompagnerà i partecipanti all’evento in un viaggio nel mondo della musica swing italiana e internazionale, tra i brani di C. Porter, G. Gershwin, S. Joplin, F. Buscaglione e molto altro.

La prenotazione, è necessaria, gli ingressi saranno contingentati al fine di rispettare tutte le misure di sicurezza sanitarie dovute al distanziamento sociale.
L’accesso all’evento sarà consentito al pubblico munito di mascherina.

Per prenotazioni 011.9657846 oppure [email protected]
Info al 329.2146903 oppure www.gliamicidifritz.it/news
Bglietto d’ingresso 10.00€, gratuito per i bambini al di sotto dei 10 anni.

“Tsunami Racing Team e Performance Bear Crew, insieme per un campionato a tappe”

Il Chisolino, insieme allo Tsunami Racing Team, torna in pista insieme alle velocissime quattro ed il suo gruppo di piloti che corre su GT Sport simulatore di guida della PS4.

La nuova avventura vedrà la collaborazione della Performance Bear Crew in un campionato a 6 tappe con i piloti separati in 4 divisioni omogenee che si sfideranno in gare monomarca sulla stessa pista.

A partire dal 23-06-2020 ore 22.30 dal martedì al venerdì si potrà stare incollati al proprio schermo perché ogni gara verrà trasmessa in live sul canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCUNeNFOF_-lrZyLPt74J3UA

Ed ecco svelate le piste che i piloti andranno ad affrontare: Sardegna A, Monza, Red Bull Ring su pioggia, Kyoto Yamagiwa+Miyabi, Sainte-Croix B, concludendo tra i boschi delle Ardenne a SPA.

Ogni avrà piloti sparsi in ogni divisione, danni ridotti ed innumerevoli penalità, in una gara endurance da 40 minuti con 15 di qualifiche.

“Non ci resta che augurarvi buona visione con la prima gara della divisione Bruni, fino ad arrivare al venerdì con la divisione Elite dove vedremo i top player dei due team darsi battaglia per un titolo che sarà ambito da tutti!” il commento dell’organizzazione.

Per maggiori dettagli:

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/TsunamiRTgtsport/

Profilo Instagram: tsunamirt

Canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCUNeNFOF_-lrZyLPt74J3UA

“Una medaglia per Federico, vincitore del contest Arruolati nell’esercito dei supereroi”

Come promesso, a Federico, vincitore del contest lanciato da Il Chisolino “Arruolati nell’esercito dei supereroi” è stata consegnata una bellissima medaglia al merito dopo che la sua foto ha ricevuto più like di tutti.

Si ringraziano tutti i partecipanti e le rispettive famiglie per essersi messi in gioco in questo contest.

Tutti i capolavori dei bambini sono visibili all’interno dell’album fotografico:

https://www.facebook.com/pg/ilchisolino/photos/?tab=album&album_id=3011473048911941

“La cattiveria. Infermiere in corsia”

Lo smonto notte, unico “riposo,” non era sicuramente bastato a placare la stanchezza, ma l’emergenza prevedeva l’ottimizzazione di ogni risorsa umana, quindi oggi, nuovamente al lavoro. Turno del mattino. Indosso nuovamente la tuta, più pratica rispetto ai jeans, alla camicia e al maglioncino. Ovviamente era già stata lavata in lavatrice. Il turno mattiniero mi spaventava un po’, è il turno dove vi è la maggior parte degli esami. Vi è la visita medica, l’aggiornamento delle cartelle e gran parte dell’assistenza di base. Uscire così presto al mattino, verso le sei, è bello. Soprattutto quando vi è questo rumoroso silenzio, che riempie quasi ogni pensiero, quasi. L’itinerario è percorso a memoria. L’alba è uno spettacolo della natura. Tutte le sfumature del giallo e dell’arancione invadono piacevolmente il mio orizzonte. Eccomi poco dopo sotto il nosocomio. Nonostante l’emergenza il parcheggio è come sempre un miraggio. Incrocio alcuni colleghi, tutti come me indossano la mascherina, stiamo a distanza anche per strada, giusto che sia così. Le regole sembrano normale abitudine per noi. Soldatini operosi. Distanti anche per timbrare il cartellino. Nessuna parola fra di noi. Lo spogliatoio maschile è silenziosissimo. Il cigolio inquietante di qualche armadietto che si chiude o si apre fa capire la presenza di qualche altro collega. Entriamo quasi ad occhi bassi, ci proteggiamo l’uno dall’altro. Vi è profondo rispetto fra noi in prima linea. Inutile parlare o socializzare, non c’è tempo e non c’è voglia. Anime inquiete, anime inermi forse, davanti all’infinitamente piccolo. Ammetto di avere paura adesso, più di quando sono immerso nel reparto. Ora ogni domanda non ha risposte precise. Non ha proprio risposte. Evito accuratamente pensieri negativi, appesantiscono l’anima e non permettono di vivere bene. Ma si vive bene ora? Impossibile non pensare a chi ho a casa, a chi non ho potuto salutare prima dell’emergenza, a chi non ho potuto abbracciare. Mi rimbalza in mente il proverbio coniato poco tempo fa, “la Cina, non è vicina,” ma caccio via anche questo di pensiero, ormai è un continuo evitare. Evitare le persone negative, evitare pensieri negativi, evitare, per quanto possibile di contagiarsi e di contagiare. Camminiamo come fantasmi lungo i corridoi angusti, ognuno verso la propria destinazione. Giungo al Covid 1. La striscia di nylon mi attende. Oggi siamo cinque in totale, tre infermieri e due O.S.S., operatori socio sanitari. Ascolto quasi attentamente la consegna dei colleghi della notte, i loro visi sono segnati da profondi solchi, solchi che già conosco, da profonda stanchezza. Mi sento un po’ a disagio, sono il più anziano del gruppo e paradossalmente il più inesperto. Ma la mia inesperienza tecnica è compensata da altro. Vedo negli occhi non coperti ancora da copri occhi o schermi, una velatura che evidenzia pianto recente. Qualche trucco sbavato e corretto, gesto rischioso toccarsi gli occhi. Io per formazione o per carattere o per l’età, quando sono dentro una situazione, rimango “sul pezzo”. Questa mia caratteristica è invidiata dai colleghi che mi conoscono da tempo, qui non mi conosce nessuno. Oggi tutti colleghi con cui non ho mai lavorato in passato, non conosco il loro percorso formativo, nulla della loro vita, neppure i loro nomi. “Buongiorno a tutti, sono Graziano, vengo dal territorio, circa trent’anni di psichiatria, ma ho già fatto una notte qui, oggi mi vesto per primo, cosi seguo voi che siete più esperte,” non vedo i sorrisi perché le mascherine chirurgiche coprono le bocche, ma vedo gli occhi sorridere. C’è bisogno di tranquillità, c’è bisogno di placare l’ansia, la tecnica verrà dopo. Inizio la vestizione. Oggi i presidi sono diversi. Incredibile come nello spazio di una notte e di un giorno le cose possano cambiare. In tutti i sensi. Oggi ho una tuta bianca, che comprende anche un cappuccio. Ovviamente sotto il cappuccio dovrò indossare la cuffia. Ai piedi copri scarpe e calzari. Verde brillante. Fisso i calzari con del cerotto, sembro un esperto, sembro… compiuti tutti i rituali indispensabili, indosso la visiera, non ho copri occhiali. Non è necessario neppure indossare il camice sopra. Il mio aspetto è quello di un muratore dello spazio, ma mi muovo bene, certo, le mascherine stringono, la visiera anche ma mi sento protetto, quasi pronto. Con me si veste una collega di 26 anni, Erika, ed un O.S.S. Valeria. Rimarranno nella zona pulita le altre due colleghe. Erika ha due occhi azzurri quasi trasparenti. Tiene sempre lo sguardo basso. Proviene da una rianimazione pediatrica. Due mondi diversi uniti contro il mostro. La psichiatria e la pediatria. Viene naturale pensare come le nostre esperienze diverse possano combattere assieme. Meglio non pensare. Abbiamo molto da fare. Lei è al secondo mattino, io al primo. I quaderni della terapia li avevo già visti di notte. Mi rendo conto di come la mia vista poco acuta sia un problema. Quadratini piccoli su cui scrivere valori o apporre sigle. La visiera però è più facile da gestire rispetto ai copri occhiali. Seguo a ruota Erika che entra in una camera dove sono presenti due uomini e una donna, divisi da teorici paraventi, “Buongiorno cari, come va? Avete dormito questa notte?” la sua voce era accudente, nonostante fosso filtrata dalla mascherina. Io mi limitai con un semplice buongiorno. Cercavo di tenere il fiato, prezioso come non mai. Nessuna risposta da parte dei pazienti, solo qualche cenno con la mano. Troppa fatica a parlare, il fiato è ancora più prezioso per loro. Quanta dolcezza vi è in Erika, quanta paura ben nascosta. Si muoveva elegantemente fra le varie sofferenze. Sicuramente più pratica di me regolava maschere di ossigeno ed occhialini. Io osservavo, non ponevo domande davanti ai pazienti, non volevo far notare la mia imperizia. Procedevamo bene. Terapie endovenose da ripristinare, cure igieniche, e molte altre tecniche invasive e non. La maggior parte dei ricoverati, respirava a fatica, la fame d’aria è terribile anche solo da vedere, figuriamoci da provare. Il sibilo dell’ossigeno che esce dalle maschere o dagli occhialini è fastidioso. Lo collego al mostro invisibile. Invisibile ma presente. Invisibile ma potente. Il sibilo anche se flebile, penetra nelle orecchie, nonostante siano coperte dalla cuffia e dal cappuccio.  Comincio ad essere stanco. Sono circa le tredici. Non bevo, non mangio, non vado in bagno dalle sei di questa mattina. Le mani coperte da tre guanti, reclamano aria. Ma non posso, non devo. Ci chiama la collega dalla zona pulita. “Dai ragazzi, ora entriamo noi due, avete diritto ad un cambio, ma uno di voi deve rimanere però, meglio due infermieri nella zona infetta,” “Rimango io dentro, preferisco così, più rimango più divento pratico.” L’invito fu accolto molto volentieri, ormai ero in gioco e volevo giocare fino in fondo. Rimasi solo in reparto per circa 20 minuti, il tempo della vestizione. Un tempo eterno. Solo con venti persone bisognose di tutto o quasi. Fortunatamente squillò solo qualche campanello con problemi di facile risoluzione. Entrarono Valeria e Sara.  Entrambe giovanissime. Valeria si era laureata da poco. Aveva già avuto esperienze lavorative, ma in maniera discontinua. Anche lei, come Francesca, sembrava un fuscello dentro la divisa, il camice e la tuta. I suoi occhi scuri mi ricordavano in maniera impressionante mia figlia maggiore. All’estero per studi. La vidi l’ultima volta i primi giorni di febbraio, prima dell’emergenza, la accompagnai all’aeroporto. Si parlava già di Coronavirus, ma tutto era lontano. Ci eravamo sentiti la sera prima, via telefono, assieme al resto della famiglia. Una video chiamata in realtà. Entrambe mi sembravano inermi di fronte al mondo, ma questa era la mia emozione dettata dalla paternità, non dalla realtà. Almeno quella che vedevo. Dirottai il mio pensiero verso dati di realtà che mi tranquillizzavano. Se mia figlia era fuori per studi, prossima alla laurea, con esperienze lavorative e di formazione in Italia ed all’estero, era assolutamente in grado di affrontare l’emergenza e lo stesso pensiero era rivolto a Valeria. Collega non figlia. Competente, adeguata alla situazione, pronta a tutto, anche all’emergenza. La visita medica era ormai finita. Rimaneva da fare un solo prelievo, un controllo ad un paziente non grave, una persona che respirava autonomamente, senza l’ausilio di maschere, o cannule nasali.  Insieme entrammo nella stanza. Una stanza occupata da tre letti con pazienti automi. L’unica stanza. Il loro tampone aveva dato esito positivo, ma il virus per motivi ancora sconosciuti era stato meno aggressivo. Valeria si avvicinò al paziente con tutto l’occorrente per il prelievo. “Buongiorno Mario, tutto bene? Devo fare un prelievo, un controllo, nulla di grave. “Sì certo“ rispose Mario. Mario aveva 57 anni, due più di me. Questa situazione mi turbava alquanto. Praticamente coetanei, posti dal destino in situazioni opposte. Mario aveva molti capelli, al contrario di me, calvo e rasato. Guardavo con invidia i suoi capelli, anche se visibilmente tinti. Mi avrebbero fatto comodo come utile cuscinetto per gli elastici delle mascherine. Era sdraiato nel letto e sorrideva, senza mascherina sul volto, era appoggiata sul comodino. Grandi occhi azzurri osservavano con interesse Valeria e me, che non avevo ancora parlato e mi ero posto lateralmente, per non essere invadente nei confronti del paziente. Valeria con tono molto gentile, disse, “Per piacere Mario, potrebbe indossare la mascherina? Il nostro protocollo prevede questo, è una sicurezza per tutti.” Nessuna risposta da parte di Mario. Valeria rinnovò l’invito. “Mario potrebbe mettere la mascherina? Cosi posso fare il prelievo con tranquillità.” Mario rispose, “Da qualcuno l’ho presa sta roba, che mi frega degli altri. E poi la mascherina tu c’è l’hai.” Valeria non rispose nulla, rimase immobile, dalla mia posizione riuscivo a vedere i suoi occhi, coperti dai copri occhiali. Li notavo appena, ma quel poco mi bastava. “Valeria, fai fare a me il prelievo, è da anni che non ne faccio più, Mario ha delle belle vene mi sembra, dai che provo.” Silenzio interlocutorio. Quindi mi avvicino e prendo l’arcella, cioè il piccolo contenitore dalle mani di Valeria. Immediatamente Mario, si siede sul letto, allunga la mano verso il comodino e afferra la mascherina. La indossa in fretta e furia. Tiene lo sguardo basso. “Stia pure sdraiato, cosi ho più spazio nel letto, grazie,” ribadii io incalzante, ma mantenendo sempre un tono garbato. Mario non si aspettava una risposta del genere, e soprattutto una velocità di reazione tale da impedire altre risposte. Ormai sono a pochi centimetri da lui. Valeria ha fatto spazio. “Non abbia paura Mario, le sue vene sembrano belle. “Mario continua a tenere gli occhi bassi. Forse si è reso conto di ciò che ha detto, di quanto ha ferito Veleria, me e l’intera umanità. Posiziono il laccio. Picchietto sul braccio per fare inturgidire le vene. “Non sono cosi belle,” penso fra me e me, ma ormai è fatta. Tolgo il piccolo involucro che ricopre l’ago. Lo guardo con attenzione. La mano non mi trema è in difficoltà per via dei tripli guanti e anche per l’offesa ricevuta. Picchietto ancora. Mario è più nervoso di me. Io in realtà sono tranquillo. Ho quasi fermato le emozioni. Per ottenere certi risultati in certi momenti si deve fare così. Complicato, ma non impossibile. Con il pollice della mano sinistra tiro la pelle del braccio, con l’altra mano afferro l’ago. Un gesto delicato e l’ago penetra la pelle e entra nella vena, lo vedo dal sangue che si insinua nel tubicino. Le provette si riempiono in fretta…tolgo l’ago, metto il cerotto, mi giro e vado via, Valeria mi segue. Non un saluto. Non un cenno da parte nostra. Usciamo dalla stanza lasciandoci alle spalle la cattiveria. Giunti dinanzi al carrello, Valeria mi ringrazia. Vedo i suoi occhi umidi. “Grazie a te” rispondo io. “Dai, andiamo avanti, non ci ferma nessuno…

Perché una rubrica? Perché una rubrica con dentro contenuti di uno scrittore attore? Semplicemente perché l’arte non è solo apparire ma è anche lavorare con se stessi per approdare a risultati di cui tutti possono fruire. Leggere… leggete… troverete un mondo dentro gli spazi bianchi fra le righe nere.

A cura di Graziano Di Benedetto

Scrittore – Attore

CANDIOLO: “Porchetta, ciapa e porta a cà”

L’associazione gruppo “Amici Asilo Villa di Montpascal”, con il patrocinio del Comune di Candiolo, organizza, nella giornata del 24-06-2020, in occasione della festa Patronale di San Giovanni, l’evento “Porchetta ciapa e porta a cà”.

Sarà possibile solamente il servizio d’asporto a partire dalle ore 18.30 in piazza Sella, seguendo le fasce orarie indicate all’atto dell’acquisto dei biglietti che verranno venduti solamente in prevendita nei giorni venerdì 19 durante il mercato, sabato 20 e domenica 21 in mattinata in piazza Sella a Candiolo, oppure presso l’attività commerciale “Delizie di Marenini” di via Montpascal 23/1 e nei Borghi candiolesi a partire dalla serata di martedì 16.

Costo 10€: porchetta, patatine fritte, toma del Berge, panna cotta o creme caramell.

CASTAGNOLE: “Summer Camp 2020, aperte le iscrizioni al divertimento”

La società sportiva ASD Chisola Volley in collaborazione con Party In Azione organizzerà il nuovo centro estivo 2020 sul territorio dedicato a bambini e ragazzi.

Un’estate diversa nel rispetto delle regole vigenti in materia di sicurezza e salute ma con il divertimento assicurato.

Via dal 15-06-2020 fino al 31-07-2020 dalle ore 07.30 alle 18.00:

– Annate dal 2005 al 2016
– Bambini e ragazzi divisi in piccoli gruppi
– Strutture sanificate
– Presenza di gel e disinfettanti
– Orari differenti di entrata ed uscita
– Personale maggiorenne istruito e con mascherina

Obbligo della mascherina, e certificazione medica in fase d’iscrizione.

Costi:

– 10€ di quota assicurativa
– 50€ a settimana

Per i non residenti supplemento di 10€ per ogni settimana.

Il “quartier generale” per entrate ed uscite sarà il campo sportivo di strada comunale del Paschetto 2.

Per chi non volesse pranzare al sacco potrà uscire dal centro estivo alle ore 12.00 per poi ritornare alle ore 14.00.

Iscrizioni aperte giovedì 11-06-2020 dalle ore 17.00 alle 19.00 e sabato 13-06-2020 dalle ore 09.30 alle 12.30 presso l’impianto sportivo di strada comunale del Paschetto 2.

Valutabile l’estensione del servizio anche nelle mensilità di agosto e settembre sulla base del numero di richieste.

Per informazioni:

Rossella 389.6872102 – Marco 333.2222791

CANDIOLO: “La StraCandiolo diventa virtuale”

Il 7 Giugno si sarebbe dovuta correre la StraCandiolo per la sua 21° edizione che a causa dell’emergenza Covid19 ha subito un forzato stop.

“L’emergenza Covid-19 e lo stop in corso agli eventi in cui viene creata aggregazione poteva fermarci del tutto ma abbiamo deciso di andare avanti e organizzare un evento virtuale” sottolinea l’organizzazione.

Un edizione speciale della StraCandiolo per sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro onlus e l’Istituto di Candiolo.

“Vorremmo che continuaste a correre con noi e come nelle precedenti 20 edizioni, affiancarci in questo evento solidale dove ogni sforzo e ogni traguardo da voi raggiunto concorrerà al sostegno delle attività dell’Istituto esattamente come hanno fatto i medici, gli infermieri e i ricercatori che in questi mesi non si sono mai fermati neanche di fronte all’emergenza Covid-19” aggiungono i responsabili

L’intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro onlus.

Per partecipare:

1. ISCRIVITI E DONA
Iscriviti compilando il form e scegli la tua distanza. Per sostenere Candiolo ti chiediamo di donare un importo minimo di 5€, usufruendo delle 4 modalità che ti sono messe a disposizione.

2. TESTIMONIA
Invia un mini-video di al massimo 60 secondi o una foto in formato orizzontale fatti da tablet o cellulare in cui stai correndo o camminando, a casa, su tapis roulant, all’aria aperta nei parchi, per strada o dove preferisci. Puoi farlo direttamente via messenger di Facebook o scrivendo a [email protected]

Nel video ti chiediamo di testimoniare la tua partecipazione con la frase «Io Corro la #stracandiolo2020, la ricerca non si ferma sostienila anche tu!». Nella foto sarà aggiunta dall’organizzazione.

3. SCARICA L’ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
Dal 30 giugno sarà possibile scaricare l’attestato sul sito www.teamarathon.it

Official Page: https://www.teamarathon.it/stracandiolo/