TE LO DICO IN POESIA: “4 maggio 2020…Il risveglio”

TE LO DICO IN POESIA: “4 maggio 2020…Il risveglio”

Ore 7,30. Puntuale come un orologio scatta la mia FASE 2. Metto le scarpette, la giacchina sportiva e prendo tutti i documenti che mi consentono di muovermi, da oggi servono più che mai. Destinazione parco Colonnetti, al di là del ponte sul Sangone, ad un km da casa mia.

Sento una strana trepidazione, dopo una notte di sogni premonitori. Tra cui uno in particolare. Un cane cucciolo mi veniva incontro scodinzolando e abbaiando festoso chiamandomi a correre con lui. E’ un richiamo al risveglio della vita, e lo colgo appieno.

Mentre scendo tocco la mia mascherina come se fosse la mia seconda pelle e mi butto nel traffico che comincia ad essere di nuovo sostenuto. Ho paura di non farcela a tornare a piedi dopo due mesi di immobilità da poltrona e divano… prendo la macchina.

Il parco è lì, imponente. Le sue erbe incolte si muovono come onde del mare, accarezzate dal venticello e il mio respiro si apre, i polmoni si allargano.

Appena inforco la stradina una miriade di pensieri si intrecciano nella mia mente, gli occhi osservano in modo profondo ogni particolare. Quanto mi sei mancata natura viva. Continuo a camminare per il vialetto sotto il salice piangente e ad un tratto spunta un leprotto, poi un altro più in là e il cinguettare degli uccelli è più forte che mai. Mi fermo e con un po’ di timore penso a come non diventare l’elemento di disturbo. Gli animali e il bosco in questi mesi sono stati di nuovo soli, come non succedeva più da tempo, riprendendosi gli spazi e il silenzio.

Mi muovo piano e penso come l’uomo dovrebbe approfittare dell’occasione per reinserirsi delicatamente tra loro, senza spaventarli e senza irrompere nel parco come se fosse un diritto sacrosanto appartenergli. Bisogna guadagnarsela questa identità, sentendosi solo una piccola parte rispettosa di una comunità ben più ampia.

Riparto a camminare in punta di piedi e questo pensiero mi fa scaldare il cuore, sentendomi per un attimo come Biancaneve che cantava seduta nel prato attorniata da leprotti, cerbiatti e uccellini festosi tra le sue mani.

Scatto qualche foto agli alberi che dimostrano tutta la loro bellezza, anche se il sole oggi non c’è, e quando sento i passi dietro di me, mi sposto cercando di mantenere quella distanza sociale che mi permette di rivedere tutto questo e di portarmelo a casa, negli occhi, nelle membra e nella mente.

Finisco il mio giro e torno alla macchina, non trascurando alcuni momenti di allungamento per le gambe e le braccia che rivedo finalmente rosse, ossigenate dalla circolazione che riprende i suoi spazi, proprio come la natura intorno.

Rientro a casa, i miei cani mi accolgono festosi e felice sorseggio il mio caffè.

Oggi 7,30 puntuale come un orologio, è scattata prudente la mia FASE 2. Che profuma, come non mai, di libertà.

Andrea Laruffa

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