PINEROLESE WILD: “Il Gruccione”
PINEROLESE WILD: “Il Gruccione”
Foto scattate in località: sponde del torrente Chisola al confine tra i Comuni di None e Volvera.
Il nostro territorio ricco di campagne, corsi d’acqua, boschetti e cespugli ci offre la possibilità di osservare parecchie specie animali in un ambiente molto Wild, libero ed a pochi passi da casa, una sorta di Km0.
Oltre alle solite specie osservabili tutto l’anno come germani, cormorani, aironi, poiane, in questo periodo le migrazioni ci permettono l’osservazione anche di altre specie, in questo caso parliamo del Gruccione (Merops apiaster, ordine dei coraciiformes, famiglia dei meropidae).
Il Gruccione può raggiungere una lunghezza di 25 – 29 cm, considerando anche le penne della coda, particolarmente allungata, mentre l’apertura alare può raggiungere i 40 cm ed il peso di 50/70 gr. Il fondo della livrea appare castano, sul dorso, ed azzurro nel ventre, ma offre anche sfumature di giallo, verde, nero, ed arancione. Il becco è nerastro, lungo e leggermente ricurvo verso il basso. Le zampe sono marrone – grigiastro. I sessi sono fra loro molto simili e difficilmente distinguibili.
Diffuso prevalentemente nel bacino del Mediterraneo, il Gruccione è nidificante alle nostre latitudini, mentre lo svernamento avviene, dopo un lungo viaggio nell’Africa posta a sud del Sahara. Predilige ambienti aperti con vegetazione spontanea e cespugliosa con alberi sparsi e tralicci, presso corsi fluviali, boschi con radure. Durante le migrazioni è frequente anche in zone umide e litorali. In Italia le colonie di nidificazione sono concentrate quasi esclusivamente in pianura e collina. La specie giunge nel nostro paese tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, per ripartire ad agosto inoltrato.
Si nutre prevalentemente di insetti catturati in aria con sortite da un posatoio. Quando si tratta di insetti dotati di pungiglione, come le api, di cui è ghiotto, questi vengono ripetutamente colpiti su una superficie dura, con l’ausilio del becco.
Nidifica prevalentemente presso scarpate lungo fiumi, in cave di sabbia, attive o abbandonate, in ambienti agricoli con boschetti sparsi, in vaste radure, in arbusteti con paretine sabbiose, vigneti, dune sabbiose, pascoli, steppe. Tipicamente, il nido è costituito da un profondo cunicolo, anche fino a 3 – 5 mt, ove la femmina depone 5 – 8 uova di forma sferica. Entrambi i sessi si occupano della cova, che dura circa 20 giorni.
Di solito la specie effettua non più di una covata l’anno: se una coppia trova un luogo favorevole alla costruzione del nido, ne sopraggiungono altre fino a formare vere e proprie colonie.
Verso
Una rubrica che grazie alle sue immagini e nozioni porterà i lettore alla scoperta della flora e della fauna del nostro territorio. Un viaggio che vi farà immergere nella natura della pianura, collina e montagna tra fiumi, sorgenti, piante, fiori ed animali che caratterizzano da secoli le nostre terre.
A cura di Claudio Bonifazio