“Intervista a Maurizio Simonetto: l’Urbex, un mondo parallelo.”

“Intervista a Maurizio Simonetto: l’Urbex, un mondo parallelo.”

Che cos’è l’Urbex?

Il significato della parola è Urban Exploration, molto più facilmente interpretata come esplorazione urbana di luoghi costruiti dall’uomo, abbandonati, poco visibili e non sempre di facile accessibilità.

Foto di Maurizio Simonetto

Quando ha avuto inizio questa tua passione?

Ho iniziato circa quattro anni fa, tutto per caso, mentre ero alla ricerca di ispirazione e di qualche foto per poter sviluppare per un tema su di un contesto urbano, che il circolo fotografico frequentato da me aveva proposto. Solo dopo diversi mesi ho scoperto che in realtà ero addentrato in un mondo parallelo.

Foto di Maurizio Simonetto

Quali luoghi ti attirano di più rispetto ad altri?

Le fabbriche principalmente o comunque tutti i luoghi di grande aggregazione (ospedali, manicomi, collegi, cimiteri, chiese) che mi stimolano molto la fantasia in cui puoi trovare oggetti e situazioni inusuali dei soliti contesti puramente urbani.

E’ un “movimento” in crescita?

Non essendo da molti anni dentro questo mondo mi rendo comunque conto che il numero di persone che ne rimangono affascinate è sempre crescente. C’è anche da dire che non sono però molte le persone che si prendono cura anche dell’aspetto fotografico o quanto meno dell’interesse nell’approfondire la storia dei luoghi visitati.

Foto di Maurizio Simonetto

Quali sono i maggiori rischi per un fotografo che si cimenta per la prima volta in questa disciplina?

I rischi principali sono ovviamente legati alla sicurezza personale in quanto spesso sono luoghi molto precari e pieni di insidie, in alcuni casi abitati anche da persone non sempre socievoli. Spesso chi comincia sottovaluta questi rischi perché non si documenta/informa, pensando prima di tutto a voler solamente replicare le foto che più lo stimolano senza sapere quali siano i retroscena dietro ad ogni scatto. Tutte le foto hanno una storia da racconare che si basa sulla ricerca, sui contatti social per condividere le esperienze di chi ci è già stato, anche se non sempre si ricevono risposte alle domande. E’ un mondo molto diffidente, a mio avviso giustamente, per evitare che dietro un profilo si nasconda qualcuno che di passione fotografica non abbia nulla ma solamente l’intenzione di andare a trafugare oggetti per trarne un profitto. Per quanto sia una passione che dovrebbe unire, in realtà ci sono gruppi nei gruppi spinti da diverse filosofie ed interpretazioni del motto Urbex: “Lasciate solo impronte, prendete solo emozioni”.

Foto di Maurizio Simonetto

Quale è stato il tuo scatto più bello? 

E’ una domanda difficile, in ogni luogo si cerca la Foto e non parlo di quelle “famose” che tutti vorrebbero replicare. Forse il primo luogo, anche se non bella ma che dentro racchiude tante cose: emozioni allo stato puro che ti avvolgono come un tornado! Spesso rifletto sui luoghi visitati e sulle foto realizzate e qualche volta ritorno, perché’ o non soddisfatto o per aver sottovalutato una determinata inquadratura. Personalmente quando entro in un luogo abbandonato mi lascio trasportare dalle emozioni e dalle sensazioni immaginando di essere all’interno di uno scenario con tutte le persone che potrebbero aver vissuto in chissà quale tempo, immaginando come gli oggetti ancora presenti passino di mano in mano. Non so se sono solo mie visioni, ma con qualcuno ho condiviso queste stesse sensazioni nella speranze di poterle trasmettere anche attraverso la fotografia.

Quale è stata la tua sensazione più bella viaggiando all’interno di questo mondo?

Inizialmente era adrenalina mista a paura che con il tempo ho poi imparato a gestire. Credo, parlando a nome di tutti, che fare Urbex è come entrare in un mondo parallelo dove il tempo si è fermato o comunque le lancette non seguono lo scandire del tempo convenzionale. E’ come una droga, ogni volta che finisce un’avventura aspetti sempre quella successiva. La sensazione più bella è quella di essere parte integrante dei luoghi visitati, cercando di non essere troppo “intruders” in quanto  non ci appartengono: questa disciplina rimane comunque illegale, ci possono essere ripercussioni penali perché ricordo che è sempre un reato entrare nella proprietà altrui senza esserne autorizzati. Siamo uomini e fotografi ed è facile che l’ego ci faccia cadere in tentazione.

Foto di Maurizio Simonetto

Sei mai stato allontanato da un luogo in cui eri in perlustrazione?

Si, assolutamente. E’ già successo. Ironicamente posso dire che fa “curriculum”. Bisogna saper gestire queste situazioni di stress il più serenamente possibile, siamo sempre estranei a casa di qualcuno. Fa parte della preparazione e della consapevolezza dei rischi che si possono incontrare e di quali sono i limiti oltre i quali occorre fermarsi.

Foto di Maurizio Simonetto

Internet e Social che ruolo hanno all’interno del contesto Urbex?

Il Web, ma soprattutto i Social, hanno un ruolo chiave per poter allargare le “amicizie” ed avere una visione territoriale più ampia dei propri confini, ragion per cui dando molta visibilità del fenomeno  i tradizionali mezzi di informazione, ancora una volta, ne cavalcano l’onda per rimanere al passo con i tempi mediatici. Mostre fotografiche si moltiplicano, ed anche se il termine Urbex non sia ancora così ampiamente di uso comune, il contesto di luoghi abbandonati sono spesso utilizzati nei set cinematografici per aumentare il senso di disagio di una scena o per creare atmosfere particolari, o ancora, in alcuni spot pubblicitari e videoclip musicali.

Come utilizzi i Social ?

Alcune persone pubblicano foto con il solo intento di raccogliere il maggior consenso possibile per svariati motivi: like, vendere fotografie, fare colpo, fare nuove amicizie e molto altro. Il mio unico obiettivo è osservare le cose con molta curiosità e se sono particolarmente stimolato allora faccio click!

E’ importante per te pubblicare e condividere i tuoi scatti?

In certi contesti, gruppi, è importante per far vedere che sei una persona spinta da interesse fotografico, che sei alla ricerca di migliorarti ed in alcuni casi aperto al confronto.

Quale è il tuo sogno Urbex da realizzare?

Il sogno Urbex da realizzare è sempre il luogo che ancora devi visitare o il luogo difficile da esplorare: posso dire di essermi preso le mie soddisfazioni e di aver superato alcuni miei limiti sia fisici che mentali. Come tutte le cose anche i sogni Urbex hanno un prezzo!

Foto di Maurizio Simonetto

Andrea Laruffa