SCRIVERE PERCHE’: “Scrivo perchè”

SCRIVERE PERCHE’: “Scrivo perchè”

Perché una rubrica? Perché una rubrica con dentro contenuti di uno scrittore attore? Semplicemente perché l’arte non è solo apparire ma è anche lavorare con se stessi per approdare a risultati di cui tutti possono fruire. Leggere… leggete… troverete un mondo dentro gli spazi bianchi fra le righe nere.

A cura di Graziano Di Benedetto

Scrittore – Attore

Si scrive molto sulla scrittura, (paradosso simpatico) e si dice anche tanto e a sproposito. Questo articolo potrebbe essere uno dei tanti, dove si narra che la scrittura è catartica, terapeutica, creativa, politica e via dicendo. Tutto è vero a seconda di chi scrive e di chi legge, la cosa importante è non strumentalizzare la scrittura. Esprimo un opinione strettamente personale, lasciando le mie parole in pasto a chi vuole, per saziare angoli della mente vuoti di emozioni ed eventi.  Perché Di Benedetto Graziano scrive?  Gran bel quesito, al quale ho più volte risposto durante le mie varie presentazioni.

Non voglio girare intorno alla domanda, mi piace essere diretto ed arrivare dritto al nocciolo della questione. Personalmente scrivo per dare voce a chi non può parlare. Troppo spesso ho udito storie di vita dove le vicende si intersecavano fra di loro, creando emozioni così forti da lasciarmi senza fiato, ho ascoltato con estrema attenzione le vicissitudini, ma soprattutto mi sono ubriacato di emozioni, create da anime in balia degli eventi o ormai rassegnate, perse o rinate a nuova vita. Dare voce a chi non può parlare, si, questo è il mio scopo nello scrivere, riuscire a tradurre le emozioni in parole scritte, per poter dare modo a molti di vivere, almeno leggendo le stesse emozioni e nel contempo far scattare la scintilla della ribellione o dell’aiuto, e soprattutto riuscire a fare emergere storie che, i protagonisti, presi dalle vicende stesse o da altro non trovano il coraggio o lo strumento per esplicitare le loro emozioni. Situazione ambiziosa la mia, ma un altro tema da affrontare è quello del coraggio. Per scrivere ci vuole coraggio, molto coraggio. Qui mi riallaccio a ciò che ho scritto sopra dove dico che lascio in pasto questo articolo a chi ha spazi emotivi da riempire. Coraggio perché? Ogni romanzo da me scritto, ha dentro di se storie piene di sofferenze dovute al pregiudizio o a presunte diversità e spesso per motivi psicologici vari gli stessi pregiudizi vengono “appiccicati” allo scrittore. Il mio consiglio è quello di leggere gli spazi bianchi fra le parole scritte, solo guardando attraverso di esse si posso aprire scenari introspettivi di una profondità assoluta. Tempo permettendo continuerò a scrivere, il giudizio altrui è semplicemente uno stimolo per scrivere ancor di più. Ho parlato di giudizio non di critiche degne di tale nome.

Continuerò a scrivere, si. Lasciando spazio ancor di più alle emozioni.

Andrea Laruffa