“Intervista ad Andrea Bissacco, la passione del beach volley trasformata in una scuola di livello Nazionale.”

“Intervista ad Andrea Bissacco, la passione del beach volley trasformata in una scuola di livello Nazionale.”

Descrivimi brevemente la tua carriera sportiva:
Ho iniziato a giocare a pallavolo all’età di 9 anni, ho militato in diverse squadre nella provincia di Torino tra serie D e serie C giocando in diversi ruoli. A questo sport ho sempre cercato di praticare contemporaneamente anche il beach volley. Dopo 20 anni di onorata carriera nel 2010 ho appesa le scarpe al chiodo per indossare solo più infradito.
Come è nata la passione per il beach volley?
Ho messo i piedi sulla sabbia dentro un campo da beach volley all’età di 14 anni ed è stato subito amore.
Cosa è stato fatto di importante dall’apertura della scuola di beach volley ad oggi?
Abbiamo fondato il Beach Volley Torino ed iniziato questa avventura nel 2008/2009 girando per diversi centri sportivi in tutto il Piemonte. Grazie al CUS Torino nel 2012 abbiamo trovato CASA e dato una spinta al movimento provinciale e regionale facendo appassionare in poco tempo centinaia di persone. Sono stati organizzati moltissimi tornei, allenato centinaia di atleti,  formato decine di allenatori e creato team agonistici maschili e femminili presi d’esempio in tutto il territorio Nazionale. Molto importante è stato anche il supporto dato agli atleti ed atlete piemontesi nel partecipare e vincere medaglie in moltissime tappe del campionato italiano assoluto. Ma la cosa più bella è stata sicuramente la possibilità di poter far praticare il beach volley per 12 mesi all’anno…e credendoci ci siamo riusciti senza avere ne spiagge ne mare.
Obiettivi futuri per la tua scuola di Beach Volley:
Diffondere il movimento tra i giovani e cercare di rimanere ai vertici del movimento Nazionale, cercando anche di salire sul podio del campionato italiano sua in ambito femminile che maschile.
Quali sono le più grandi difficoltà che circondano il sostenimento di questa scuola?
Le risorse economiche in teoria  sono sempre il problema principale, trovare sponsor che aiutino questo sport è sempre difficoltoso. Ma credo  che il problema più grande sia trovare persone preparate ed appassionate che abbiano voglia e piacere di lavorare per questo sport.
Cosa ti ha tolto e cosa ti ha dato il beach volley?
Mi ha dato tante soddisfazioni ed insegnato tante cose, allo stesso tempo mi ha tolto un po’ di tempo per stare con con gli amici.
Quale è stata la tua più grande soddisfazione e la tua più grande delusione in ambito sportivo?
Soddisfazioni tante, a partire dalle molte vittorie come atleta nei tornei regionali ed amatoriali fino ad arrivare alle vittorie come allenatore al campionato italiano. Sicuramente la prima vittoria della coppia Dalmazzo – Fasano al campionato italiano invernale di Mussolente mi mette ancora i brividi. Sembra scontato ma vedere centinaia di persone iscritte ai nostri corsi e tornei è la più bella soddisfazione dopo anni di duro lavoro e sacrifici. Alle delusioni cerco di non pensarci, ma purtroppo ne avute tante dalle persone che fanno parte di questo mondo.
Questo sport sta ricevendo sempre più interesse da parte soprattutto dei giovani. Cosa bisogna fare per mantenere viva quest’onda e non perdere tutto quello che è stato fatto fino ad ora?
Sicuramente bisogna lavorare con “Passione” e cercare di trasmetterla in modo sano agli altri. Inoltre l’aiuto della Fipav sia Regionale che Nazionale è fondamentale per aiutare la crescita del movimento giovanile e delle società di Beach Volley
Perché il Beach Volley è stato riconosciuto come disciplina Olimpica da pochissimo tempo quando in realtà questo sport esiste da moltissimi anni?
Ci si è accorti che è lo sport più bello del Mondo troppo tardi. Purtroppo credo sia dovuto solamente ai numeri ed ai soldi che girano attorno al movimento. Oltre ad America e Brasile, dove il Beach Volley esiste strutturato ed organizzato da decenni, negli ultimi anni nelle Nazioni Europee il movimento si è evoluto e di conseguenza più persone praticano questo sport più si evidenzia attenzione mediatica.
Tua moglie Monica che hai sposato da poco ti da una grandissima mano all’interno della scuola. E anche grazie a questo che sei riuscito ad arrivare così lontano?
Senza di lei probabilmente non ci sarebbe il Beach Volley Cus Torino e quello di oggi non sarebbe sicuramente lo stesso. Il supporto, non solo lavorativo, che in tutti questi anni mi ha dato per poter continuare a portare avanti questo sogno con le problematiche e i sacrifici connessi è ineguagliabile.
 Vorresti ringraziare qualcuno?
Tante persone, in primis Davide Belluz, il Direttore Andrea Ippolito ed il Presidente Riccardo D’Elicio che hanno creduto in me e nel mio progetto per aprire la sezione Beach Volley al Cus Torino, e continuano tutt’ora a darmi fiducia. Ma il grazie più grande va a tutto lo staff di allenatori ed organizzatori, grazie al loro lavoro ed alla loro passione hanno permesso e permettono tutt’oggi di fare Beach Volley 12 mesi all’anno.
Andrea Laruffa