Quale è stata la tua esperienza calcistica?
“Più di trent’anni sono lunghi da raccontare. Ho iniziato a 5-6 anni in una piccola società di Venaria, al tempo chiamata “Virgilio Maroso”. Poi ho fatto tutta la trafila giovanile fino alla Juniores Nazionale nel glorioso US Barcanova (dove sono passati anche Bertotto, Padovano, Contratto e molti altri), con una breve parentesi di un paio d’anni nel Venaria Calcio ai tempi della presidenza Prunelli. Al tempo erano le due società più importanti della Regione. In seguito ho poi fatto il salto in Prima Squadra a Chieri, Pinerolo, negli Stati Uniti a St. Louis, in Svizzera al Bellinzona e Stabio-Mendrisio, Cuneo in serie D, per finire gli ultimi 3 anni in alcune società del territorio tra Eccellenza e Promozione.”
Curiosità:
“A 14 anni giocammo le finali europee Nike ad Amsterdan con il Barcanova, era il 1994. In tale occasione incontrammo il Barcellona in cui militava Xavi. Ora ci siamo ritrovati dopo 23 anni qua in Qatar, io come allenatore e lui ancora come giocatore.”
Quando hai capito che il tuo futuro sarebbe stato quello di fare l’allenatore a tempo pieno?
“Gli ultimi due anni da giocatore ci pensavo già, sarebbe stata un’attività che avrei fatto con molto piacere. Nel frattempo mi ero laureato in Architettura e preso una Minor in Studio Art negli USA. La mia prima idea era di lavorare nel campo dell’Architettura. Poi è arrivata l’opportunità di poter iniziare col Settore Giovanile del Torino nella categoria U15, al tempo il Responsabile era Antonio Comi, il quale ringrazio sempre per avermi fatto iniziare questo percorso, così come tutta la società granata. I primi due anni, allenai in contemporanea anche la Serie A femminile del Torino, oggi molte di quelle ragazze giocano nella nuova Juventus FC femminile. Da quel 2008 è iniziato il mio lungo percorso professionale, arricchito ancora da una Laurea in Scienze Motorie e Sportive presa durante i primi due anni di lavoro, e la docenza per due Anni Accademici in seguito. Quattro anni al Torino FC, cinque alla Juventus FC. La soddisfazione più grande è stata vedere la crescita dei ragazzi nel tempo ed aver chiuso vincendo quest’anno sia lo Scudetto U15, assente da molti anni in bacheca, che la Supercoppa.”
Dopo gli ultimi anni nelle giovanili della Juventus FC il passaggio in Qatar all’Al Sadd Sports Club. Come ti è giunta questa proposta?
“I cinque anni alla Juventus FC sono stati fondamentali per la mia crescita a 360°, in un top Club con dinamiche da grande anche nel settore giovanile, ed un’organizzazione d’eccellenza. Il fatto di avere avuto a che fare con professionisti di livello ed in particolare, uno stretto rapporto con Filippi (allenatore portieri della Prima Squadra e Responsabile di tutta l’area portieri), è stato un valore aggiunto dal punto di vista professionale ed umano. Diciamo che si sono incastrate una serie di circostanze che hanno fatto arrivare questa proposta, in realtà non cercata da me. Quando è arrivata è stata una sorpresa, ed il tutto si è concretizzato in poco tempo.”
E’ stato difficile per te prendere questa decisione?
“Sicuramente l’opportunità era interessante, ma come accade sempre non è mai facile partire, soprattutto quando si va molto lontano, magari non in termini di ore di viaggio (che sono poco più di cinque), ma di km. Per una parentesi di vita, ci si allontana momentaneamente anche dagli affetti e le persone care, però fa parte di questo percorso e del lavoro.”
Cosa lasci in Italia?
“In Italia “lascio” (momentaneamente) gli affetti, la vita di tutti i giorni nei miei luoghi, gli amici. In realtà invece porto sempre tutte queste cose con me. Questo è solo un breve “arrivederci”, ci rivediamo presto. Tornerò come sempre ancora più arricchito da questa esperienza.”
Cosa pensi di trovare in questa nuova esperienza?
“Credo che mi arricchirò professionalmente e non solo. Sarà un qualcosa in più nella mia crescita globale, come persona, anche culturalmente. Tutte le esperienze diverse, ti completano. Professionalmente sarà una bella sfida confrontarsi con dinamiche diverse, e in un Club che competerà in questa stagione in tutte le competizioni: Supercoppa (il 9 settembre), QNB Super League, Coppa del Qatar, Emir Cup e Champions League ACF (Asiatica).”
E quali sono gli obiettivi da raggiungere per il tuo futuro?
“I miei obiettivi sono quelli di continuare a crescere, fare il mio percorso professionale, che in futuro vedo in Europa ed in Italia. Obiettivo personale extra calcio è costruire una famiglia serena con la persona giusta.”
Sempre più talenti nel mondo del calcio (Giocatori ed allenatori) continuano la propria attività all’estero. Cosa manca all’Italia per cercare di invertire questa tendenza?
“Credo che in Italia i Club debbano iniziare ad avere una visione più a lungo termine, in poche parole una visione più europea, globale. Bisogna programmare non sul breve periodo, ma su quello medio lungo. In tal senso la Juve è stata precorritrice in questo, e non a caso ad oggi è un top Club di livello Mondiale. Inoltre sono veramente poche le società che permettono a livello economico, di fare l’allenatore-istruttore di settore giovanile come professione. Spesso anche quelli bravi sono costretti a cercare stabilità altrove o a dover fare anche un altro lavoro. Credo che chi ha allenatori bravi sul territorio, debba tenerseli ben stretti. I settori giovanili devono essere considerati una risorsa e non una voce sulle spese di bilancio.”
Un pronostico sulle prime 3 classificate del campionato di serie A di quest anno?
“Non so se l’ordine sarà questo, ma vedo nelle prime tre posizioni: Juve, Inter e Napoli. Quest’anno c’è più equilibrio, le pretendenti sono tante e gli impegni Europei potrebbero fungere da ago della bilancia. Sicuro faranno bene anche Roma, Lazio e Milan. Infine credo che il Torino farà un campionato importante.”
di Andrea Laruffa