Una speciale intervista del Direttore Andrea Laruffa all’artista Nathan Sawaya, creatore della mostra “THE ART OF THE BRICK”, ora in scena alla Promotrice delle Belle Arti fino al 19 febbraio 2019, la mostra dei record sbarcata finalmente a Torino.
Una nuova concezione dell’arte, un mondo di mattoncini colorati che emoziona grandi e piccini.
Hai ricevuto la tua prima scatola di Lego a 5 anni, quando si è trasformato tutto in passione e quando in arte?
Questa è una bella domanda…. E’ successo tutto molto più tardi, quando sono diventato Avvocato, dopo giornate intense di lavoro, tornavo a casa e mi mettevo subito a disegnare, creare schizzi e scolpire utilizzando l’arte come valvola di sfogo. Durante una notte insonne mi venne l’idea di provare ad adoperare i Lego come vera e propria forma d’arte, da quel momento tutto si trasformò in passione permettendomi di creare questi capolavori.
La mostra è visitata ogni anno da milioni di visitatori, vuoi trasmettere con le tue opere un unico messaggio oppure uno dedicato agli adulti ed uno ai bambini?
E’ una mostra creata per entrambe, ci sono sculture che possono piacere molto più ad un bambino mentre altre attraverso emozioni un po più forti ad un adulto.
I tuoi stati d’animo durante la creazione delle tue opere venivano poi trasmessi su di esse?
A volte le mie sculture si basano su fatti di vita reale e passata, molte mie emozioni sono finite dentro di esse, altre invece sono puramente rappresentative come ad esempio il pianoforte, una semplice figura.
Hai mai pensato di costruire un’opera in movimento, con l’utilizzo dei Lego Technic?
Ho fatto degli esperimenti e giocato molto su questo aspetto, ma al momento queste creazioni non sono funzionali per le esibizioni in quanto per opere in grande scala questa tecnica non regge i movimenti.
Se ti dovessero mai togliere un mattoncino da una tua opera te ne accorgeresti?
Normalmente scoraggio le persone dal toccare le mie sculture, si tratta però di un’impresa molto ardua in quanto incollo i mattoncini fra di loro per rendere più sicuro il trasporto durante gli spostamenti da una mostra all’altra, ma se dovesse capitare ed alla creazione ci tengo molto me ne accorgerei sicuramente.
Foto di Claudio Bonifazio